Il Parco Regionale dell’Olivo di Venafro è la prima area protetta dedicata all’olivo, unica nel suo genere nel Mediterraneo. La sua istituzione intende promuovere e conservare l’olivicoltura tradizionale che a Venafro ebbe fasti e splendori, tanto che i Romani ritenevano l’olio prodotto in loco il più pregiato del mondo antico. Nessun luogo al mondo coltivato ad olivo, infatti, può vantare simili tradizioni e citazioni letterarie. Il Parco è anche occasione di riscatto per un territorio penalizzato negli ultimi decenni dall’incuria e dall’abbandono, a dispetto delle sue qualità paesaggistiche, naturalistiche e storiche.
Il territorio del Parco Regionale è stato inserito nel prestigioso Registro Nazionale dei Paesaggi rurali storici, con Decreto n. 6419 del 20 febbraio 2018 del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo.
1 – PERCORSO STORICO E NATURALISTICO PEDEMONTANO
Questo percorso coniuga la visita del Parco al Centro Storico di Venafro. Il percorso può iniziare dal Castello medievale. Dopo la visita d’obbligo al maniero che ospita pregiati affreschi a grandezza naturale del cavalli del Conte Enrico Pandone ed una pinacoteca nazionale, e dal quale si gode la vista sul Parco, si arriva il Museo Winterline dedicato agli eventi dell’ultimo conflitto mondiale. Si raggiunge, dopo pochi metri, la Chiesa dell’Annunziata, il più bell’edificio di culto barocco del Molise, per poi infilarsi, dalla omonima piazzetta, nella strettissima via della” portella”, oltre la quale si apre lo scenario naturale del Parco. Si imbocca un facile sentiero, sostenuto nel suo primissimo tratto da mura poligonali. Si prosegue a mezza costa sulle pendici di Monte Santa Croce, tra olivi secolari e terrazzamenti ancora conservati, per arrivare in prossimità della Cattedrale di Venafro. Qui si può visitare il Giardino degli Olivi patriarchi d’Italia, che raccoglie venti essenze, gemelle degli olivi più vetusti d’Italia, una per Regione. Il percorso termina presso la Cattedrale, ma può prolungarsi fino alla Sede del Parco, ove è possibile visitare la mostra dedicata al paesaggio rurale storico del Parco. Il percorso può essere integrato con la visita al Teatro romano e al Museo archeologico di Venafro.
1a – PERCORSO STORICO E NATURALISTICO DEL CAMPAGLIONE
E’ la variante del percorso dianzi descritto. La passeggiata inizia con la visita del maniero che ospita pregiati affreschi a grandezza naturale del cavalli del Conte Enrico Pandone e una pinacoteca nazionale. Dalla terrazza del castello si gode un panorama che spazia dal giardino rinascimentale al territorio del Parco. Dal Castello si raggiunge Piazza Annunziata e dopo una piccola e strettissima viuzza (La Portella) si imbocca il sentiero del Parco. Attraverso un’antica mulattiera recentemente ripristinata (l’antica strada del Campaglione), con un tragitto di 1100 m., a pendenza decisa e dominato dalla Torricella, si raggiunge la zona del Campaglione. Da qui si può raggiungere la Torricella e/o ridiscendere attraverso gli oliveti, tra cisterne di ville rustiche romane e mura megalitiche (terrazzamenti poligonali della Madonna della Libera, località secondo taluni della Villa di Catone il Censore a Venafro), fino al Giardino degli Olivi patriarchi italiani. Si lascia quindi il Parco per rientrare nel centro storico e spostarsi alla Palazzina Liberty, sede dell’Ente Parco.
2 – DA VENAFRO A CONCA CASALE, TRA ANTICHE MURA E OLIVI SECOLARI
Si imbocca il primo tratto della mulattiera comunale Venafro – Conca Casale, che costeggiando i resti delle mura romane, risale gli antichi terrazzamenti tra ulivi centenari. Lo scenario è dominato da Monte Santa Croce, con i suoi boschi primevi e gli affioramenti di roccia calcarea, frequentati da diverse specie di rapaci. Sovrastante il percorso è la “Torricella”, avamposto di guardia a picco su un imponente dente di roccia. Lasciata momentaneamente la mulattiera, si raggiungono, percorrendo oliveti ben tenuti e osservando cisterne romane, le Mura ciclopiche, remoto terrazzamento costituito da grossi blocchi calcarei poligonali giustapposti. Di qui si può ridiscendere verso la Cattedrale, utilizzando la carrozzabile interpoderale esistente, o riprendere la mulattiera e continuare per Conca Casale.
Al termine della strada comunale del Campaglione, presso la Masseria Del Prete, si prende il tratto superiore dell’antica mulattiera per Conca Casale (Escursionistico, difficile nel suo tratto iniziale) raggiungibile in 2 ore e mezzo. Inerpicandosi su Monte Corno si arriva alla “montagna spaccata”, in località Portella, uno stretto passaggio scavato nella roccia che permette di scollinare il pendio. In questo punto lungo in percorso è possibile ammirare una madonnina in maiolica risalente al ‘700, oltre ad una rappresentazione dell’Inferno. Il sentiero in buona parte con fondo “zeppato”, risalente al Medioevo, testimonia in alcuni punti antichi pellegrinaggi.
La veduta spazia nel cuore del Parco, tra falesie e boschi primevi. La mulattiera declina poi per Conca Casale, dove si arriva dopo un percorso serpiginoso. Fino agli anni ’50 la mulattiera costituiva l’unica via di comunicazione tra Venafro e Conca Casale.
3 – LA TORRICELLA
Dalla strada del Campaglione o dalla Mulattiera, si imbocca il sentiero panoramico per la Torricella (T) raggiungibile dopo 20 minuti di cammino. L’antico avamposto, recentemente restaurato e reso fruibile, si erge su uno sperone di roccia sovrastante Venafro da almeno un millennio a quota 437 slm, costituendo un elemento essenziale del paesaggio.
Faceva parte di un complesso sistema di avvistamento e di controllo della pianura del Volturno.
E’ possibile visitare la Torricella utilizzando il pontile e la scala verticale realizzati di recente.
4 – CISTERNE ROMANE E LOCALITA’ PIGNE
Dalla strada comunale per Le Noci, si dipartono percorsi interessanti, dove è previsto adeguato arredo sentieristico e didattico. In prossimità de Le Noci, segnalato da una staccionata si scende attraverso campi di olivi secolari fino a manufatti di origine romana, tra i quali una cisterna di villa rustica in buono stato di conservazione. Sempre dalla strada delle Noci si raggiunge Località Pigne, dove è previsto il recupero di una vecchia mulattiera. Quest’area, ancora ricca di antichi muri a secco e caratterizzata da un paesaggio roccioso aspro, è legata all’antico rito della transumanza, praticato dai pastori che con le greggi di ovini raggiungevano, nel periodo estivo, le Mainarde ed in particolare “Valle Venafrana” e Monte Cavallo.
PERCORSI DIDATTICI PER LE SCUOLE
Presso la Cattedrale, dove sorgerà anche un Parco didattico, si imbocca la carrabile comunale del Campaglione e si raggiunge dopo ca 100 metri il Giardino degli Olivi patriarchi d’Italia, che raccoglie venti essenze, gemelle degli olivi più vetusti d’Italia, una per Regione. Una vera banca del genoma dell’antica olivicoltura italiana. Proseguendo sulla strada è possibile raggiungere le Mura ciclopiche, remoto terrazzamento costituito da grossi blocchi calcarei poligonali giustapposti ed un’area pic-nic. E’ possibile visitare campi di olivi secolari in prossimità del giardino di Patriarchi raggiungibili attraverso via Duomo.